L’orientamento è uno di quei temi sempre di attualità nella scuola.
Lo è
ancora di più quando si avvicinano scadenze importanti per i
genitori e per i giovani studenti chiamati a operare delle scelte
relative alla carriera scolastica o a quella universitaria o
professionale.
Il
mese di gennaio è uno dei mesi in cui molte famiglie sono alle prese
con la scelta degli indirizzi di studio dei propri figli.
Al
riguardo questo contributo intende stimolare nei lettori riflessioni
critiche sul senso e sul significato dell’orientare oggi le nuove
generazioni verso scelte che diventano sempre più difficili a causa
degli scenari socio-economico-culturali via via più complessi.
L’orientamento scolastico e formativo, professionale e universitario
sono dimensioni e aspetti di un medesimo processo che accompagna o
dovrebbe accompagnare ogni cittadino nella sua evoluzione umana,
sociale, culturale e professionale.
Il
condizionale è d’obbligo in quanto non sempre e non ovunque le
attività scolastiche e quelle formative più ampie al di là e al di
fuori del sistema scolastico sono fondate su valenze orientative o
si prefiggono risultati in chiave orientativa, anche se il disegno
di riforma del sistema scolastico si fonda su un asse che vede
l’orientamento formativo e l’educazione permanente come i poli di
uno degli assi culturali fondamentali dell’intero progetto
d’innovazione.
Il concetto di orientamento è assunto con un significato molto
diverso da quello da tempo presente nella scuola e soprattutto al
concetto di orientamento sono collegabili innovazioni degli assetti
ordinamentali (si pensi all’elevamento dell’obbligo scolastico o
all’obbligo formativo di “berlingueriana” memoria o al principio del
diritto/dovere dell’istruzione sostenuto dall’attuale Ministro
dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) e approvato
dal Governo con decreto del 14 marzo 2002) o ai concetti di credito
formativo, di certificazione delle competenze ecc.
Inoltre il concetto di orientamento ora chiama in causa in modo
responsabile non solo l’istituzione famiglia o quella scolastica ma
anche le realtà formative, produttive, culturali e sociali che di
fatto incidono sullo sviluppo e sulla crescita di ciascun cittadino
nei suoi contesti vitali.
Il presente contributo si configura pertanto come una messa in
comune di riflessioni teoriche, di considerazioni sull’“agito” nella
scuola e nell’extrascuola in tema di orientamento, di indicazioni
metodologiche e operative per dirigenti scolastici e docenti allo
scopo di facilitare la realizzazione di processi educativi e
formativi ad alta valenza orientativa.
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